giovedì 15 gennaio 2015

Sudamericano Sub 20: esordio facile dell'Argentina

Giovanni Simeone, figlio del Cholo

E' iniziato ieri il campionato Sudamericano Sub 20, una delle principali vetrine al mondo in cui ammirare i prossimi potenziali campioni provenienti dal sudamerica, in poche parole una coppa america riservata ai giocatori nati dal 1995 in poi.
10 squadre divise in 2 gironi, con le prime 3 di ogni girone che passano alla seconda fase che decreterà il vincitore, ma non solo, essendo le prime 2 qualificate per le olimpiadi del 2016, e le prime 4 per il mondiale under 20 che si disputerà fra qualche mese in Nuova Zelanda.
Ieri ho seguito il match dell'Argentina, all'esordio contro l'Ecuador, squadra che si è dimostrata ben poca cosa al cospetto dell'Albiceleste, e il 5-2 finale parla abbastanza chiaramente.
C'erano sulla carta parecchi giovani interessanti da seguire, giocatori che già da tempo sono sul taccuino di molti club europei, e alcuni personalmente li avevo già visti, ma non molto per farmi un idea precisa, figurarsi poi se parliamo di giocatori classe 1995-96, quindi prima di sbilanciarsi ce ne vorrà di tempo.


Sopra vedete le formazioni, anche a se a dire il vero l'Argentina ha giocato si a 3 dietro, ma pure a 4 in certi momenti, con uno fra Mammana e Ibanez che spesso saliva palla al piede, con Correa che in ogni caso non ha giocato da esterno tutta fascia ma da ala sinistra.
Aldilà di questo il match ha preso subito una piega estremamente chiara, tanto che i primi 45' sono finiti sul 5-1, e il secondo tempo è stata una pura formalità.
Bisogna però dire che sicuramente l'Ecuador, soprattutto difensivamente, è sembrato,poca cosa, e l'estremo difensore Recalde ne ha combinate di tutti i colori, ma nonostante questo la difesa argentina ha subito 2 gol, e anche nella prima frazione ha rischiato in altre 2-3 occasioni.
Tatticamente il modulo della squadra di Grondona sono proprio curioso di vederlo contro formazioni di alto livello, perchè ho visto un bel po' di problemi riguardo la compattezza di squadra, la linea difensiva, e altre cose, che in questa partita, visto l'avversario, hanno pesato molto poco. Da capire se alcuni siano stati semplici errori di sufficienza, o proprio limiti individuali, oltre che problemi di squadra.

Parlando dei singoli, i nomi più conosciuti, e più chiacchierati fra gli argentini, sono quelli di Simeone (figlio dell'allenatore dell'Atletico), Driussi (partito dalla panca), Mammana difensore del River, Correa acquisto estivo dell'Atletico Madrid, Leonardo Suarez appena comprato dal Villareal, e Maxi Rolon, giocatore del Barca, questi ultimi 2 però non hanno giocato.

martedì 13 gennaio 2015

Inter - Genoa 3-1, qualche altro buon segnale per i tifosi interisti

Mancini colpito da una pallonata di Andreolli 

Dopo aver visto l'Inter strappare un punto a Torino contro la Juventus, ho deciso di guardare con attenzione il successivo match degli uomini di Mancini, per vedere, se venissero confermati, quei miglioramenti che si erano visti nel secondo tempo allo Juventus Stadium.
Il Genoa evidentemente non è squadra al livello della Juve, ma pur nella misera serie a, sta facendo un buon campionato fino a questo momento.
Lo schieramento adottato, è sempre il 4-2-3-1, con la coppia di centrali Vidic/Andreolli, in sostituzione di Ranocchia e Juan Jesus, e Guarin messo nei 2 davanti la difesa


Si insiste con Hernanes sulla fascia e Palacio dietro Icardi, immagino soprattutto per far si che in fase difensiva il brasiliano arretri a centrocampo, mentre Palacio resti a fare la seconda punta in una specie di 4-4-2. Discorso diverso in fase offensiva dove Hernanes è indubbiamente fuori posizione, e il suo convergere regolarmente al centro, viene sfruttato pochissimo, avendo un terzino come Campagnaro che in fase di spinta è ben poco propositivo e qualitativo.
Il primo tempo (gli highlights si trovano alla fine dell'articolo) si vede giocare l'Inter a calcio, e non è cosa da poco, visto l'anno e mezzo di Mazzarri, e la differenza la fa proprio quello che si era intravisto contro la Juve nella ripresa.
Aggressività, difesa alta, pressing, riconquista veloce del pallone, e già dopo 1 minuto arriva la prima occasione sull'asse Guarin-Icardi.
Ma si vede chiaramente, come appena il Genoa entra in possesso i nerazzurri vanno altissimi a pressare, con tutti i rischi del caso, ma ben consci che i piedi dei vari Burdisso, De Maio, Rincon non sono proprio fatati in fase di impostazione.


D'Ambrosio e Medel salgono subito altissimi, e Bertolacci perde immediatamente palla.
Stessa cosa pochi istanti dopo, con Palacio e Icardi che costringono Perin a rinviare velocemente, sbagliando completamente il lancio,

Altra situazione simile pochi istanti dopo, Podolsky subito aggressivo, Medel altissimo (è quello cerchiato in nero), e palla immediatamente recuperata. Evidenzio solo quello che dicevo prima, mossa rischiosa, visto il buco enorme che si crea a centrocampo, che in caso di ripartenza vincente del Genoa, potrebbe creare non pochi problemi, ma sono ovviamente rischi calcolati.

O anche in questa circostanza, in cui Vidic superà abbondantamente la metàcampo per fermare, con un fallo, la ripartenza genoana:

Potrei riproporne molte altre di immagini del genere, ma immagino si sia già capito bene. Questo buon lavoro in fase di pressing è dovuto soprattutto al fatto che i 3 trequartisti si sono sacrificati e hanno corso con buona costanza, meno se il pressing veniva superato (cosa successa molto di rado), in quanto sia Podoslky che Hernanes erano a volte pigri, ma comunque il lavoro svolto è stato assolutamente egregio.

mercoledì 7 gennaio 2015

Juventus - Inter: la partita vista dalla parte nerazzurra


Ieri mi son guardato il derby d'Italia, prestando a dire il vero maggior attenzione alla prestazione dell'Inter, non per tifo personale, ma per osservare i cambiamenti che sta portando Mancini in queste settimane.
Non entrerò quindi tanto nel merito di chi meritava di vincere o meno, ma analizzerò sia dal punto di vista tattico, che tecnico, la prestazione della squadra nerazzurra e dei singoli, sia in merito a questo match, ma anche come discorso generale, essendo giocatori già visti molte volte.
Mancini ha già fatto capire in queste settimane, che vuol puntare principalmente sul 4-2-3-1 o in alternativa il 4-3-3, e pure ieri ha riproposto il primo modulo, per poi passare al secondo nella parte finale del match.
Il problema sorge dal fatto che esterni veri all'Inter ne mancano, a parte il neo arrivato Podolski, e per l'ennesima volta si vedono giocatori messi fuori ruolo in maniera alquanto discutibile.
Vedere Hernanes e Guarin, il primo in particolare, messi sull'esterno, mi ha creato un gran senso di tristezza, il brasiliano lì è uno spreco totale e completo. Immagino che l'idea sia per iniziare a metter e in pratica quello che sarà il probabile modulo dei prossimi mesi, tanto più ora che è arrivato Podolski, a breve arriverà un secondo esterno, e immagino che anche Palacio verrà considerato un alternativa per quel ruolo, ma il tutto resta decisamente poco logico.
Dall'altro lato Mancini, a differenza di Mazzarri, vuole un inter diversa, più propositiva, più offensiva, più intraprendente, e ciò è un bene, ma il modulo con questi uomini desta appunto perplessità, oltre la mediocrità di alcuni giocatori, che a questi livelli non sono proponibili.
La partita è stata nettamente divisa in 2 parti: un primo tempo nettamente dominato dalla Juventus, colpevole però di non aver chiuso il match, e un secondo tempo con un Inter non eccelsa, ma sicuramente migliore, che nel finale ha avuto pure 2 grosse occasioni per portare a casa i 3 punti.
Personalmente reputo la prestazione dell'inter nei primi 70 minuti discreta (e sono generoso) difensivamente, mediocre a livello offensivo, poi dopo il pareggio le cose sono cambiate con ribaltamenti di fronte continui.
Si sono visti subito problemi nella fase difensiva, tanto che il gol bianconero è giunto prestissimo, e enormi rischi sono stati corsi difensivamente dalla squadra di Mancini nella parte iniziale del match.
Ci sono tante cose da migliorare in questa squadra, ma penso che la difesa debba assolutamente essere una priorità, sia nei centrali, ma ancora di più nel reparto dei terzini, in cui c'è una mediocrità veramente elevata.
Campagnaro già al top come terzino era un ripiego, ma ora a 34 anni, in calo, non ha più il passo per farlo, assolutamente, e lo si vede chiaramente da questa immagine (http://www.squawka.com/), il suo contributo in fase offensiva:

1 cross in tutta la partita e pure sbagliato, e queste le zone in cui si è mosso:

Come si vede, a livello di corsa e spinta (sulla qualità ci torno dopo), il paragone con D'Ambrosio è impietoso:

Anche difensivamente Campagnaro mostra limiti enormi, guardate qui

sabato 24 settembre 2011

Le pagelle di Bologna - Inter 1-3, quarta giornata serie A.

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BOLOGNA - INTER 1-3 39' PAZZINI, 66' DIAMANTI(RIG.), 81' MILITO(RIG.), 87' LUCIO

BOLOGNA (4-2-3-1) Gillet (69' Agliardi); Casarini, Portanova, Antonsson, Morleo; Perez, Mudingayi; Diamanti, Ramirez (79' Khrin), Konè; Di Vaio (64' Acquafresca).
INTER (4-4-2) Julio Cesar; Nagatomo, Lucio, Samuel, Chivu; Coutinho (56' Jonathan), Cambiasso, Zanetti, Obi (64' Muntari); Forlan (74' Milito), Pazzini

LE PAGELLE:
BOLOGNA:
Gillet 5,5 sul gol poteva fare di più, poi esce causa uno scontro con Muntari (69' Agliardi 6 una sola parata, prende 2 gol, ma non ha colpe).
Casarini 6 difensivamente regge, in avanti si vede poco.
Portanova 6,5 tiene in piedi la difesa dei rossoblu, sbaglia pochissimo e si guadagna il rigore del pareggio.

martedì 20 settembre 2011

Le pagelle e il commento di Novara - Inter 3 - 1, terza giornata serie A

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NOVARA - INTER 3-1 38' MEGGIORINI, 85' RIGONI (RIG.), 88' CAMBIASSO, 90' RIGONI.

COMMENTO:
Mi spiace dirlo, ma penso che l'esperienza di Gasperini sulla panchina dell'Inter avrà vita decisamente breve.
Tre partite una peggio dell'altra, soprattutto sul piano difensivo dove si vedono degli errori grossolani da parte di giocatori sulla carta di altissimo livello, meccanismi assolutamente non rodati e cali di concentrazione a dir poco incredibili. Ho avuto la fortuna, o forse la sfortuna, di vedere tutti i primi tre match dei nerazzurri, e se fossi tifoso interista sarei estremamente preoccupato.
Idee poco chiare per usare un eufemismo, difesa a tre, a volte a quattro, attacco a tre o due punte, un centrocampo Cambiasso/Snejder che non offre nessun tipo di filtro, Zanetti sulla fascia destra è totalmente improponibile, giusto per citare alcuni esempi.
Anche il rigore, forse un po' troppo fiscale, deriva dagli errori di formazione di Gasperini, che finisce i 3 cambi molto presto ed è costretto a tenere dentro un menomato Ranocchia.
Attenzione, preciso che non tutte le colpe devono ricadere sul mister, perchè anche sul campo elementi del calibro di Forlan, Cambiasso, Lucio, giusto per dire alcuni nomi, sono assolutamente indifendibili.
La stessa società non ha sicuramente comprato gli uomini adatti per il modulo di Gasperini, e bisognava iniziare a rendersi conto che il centrocampo dell'Inter non ha uomini dinamici, di corsa, ma elementi oramai sul viale del tramonto, ma Moratti non ci ha voluto sentire.
Il Novara invece è decisamente ben messo in campo da Tesser, imbrigliando bene le fonti di gioco nerazzurre, pressando con discreta continuità e ripartendo molto veloci sfruttando i problemi difensivi dell'Inter. I 2 attaccanti giocano molto larghi, sfruttando gli inserimenti di Mazzarani, il centrocampo pressa e riparte, metre la difesa è sempre o quasi molto concentrata. Squadra operaia, che però, attacco a parte, ha l'ossatura della scorsa stagione quasi al completo, cosa assolutamente fondamentale per rendere da subito al meglio anche in serie A.
Riguardo la partita odierna penso che una sola cosa faccia capire le difficoltà della squadra milanese: la prima occasione arriva appena al 70' con un destro a lato di Pazzini, incredibile. Poi gli ultimi 20 minuti ci prova, ma non crea praticamente nulla, prende il 2-0, la riapre per un paio di minuti, ma riesce a prendere pure l'1-3 subito dopo.
Un Novara che tra l'altro dopo un minuto di gioco si mangia un gol clamoroso con Meggiorini su errore assurdo di Chivu e lo stesso Mazzarani nella ripresa si divora un'altra rete solo davanti a Julio Cesar.
Ora tutti i discorsi riguarderanno la panchina di Gasperini, giusto, ma bisognerebbe anche valutare per bene gli errori della società.

domenica 18 settembre 2011

Le pagelle e il commento di Atalanta - Palermo, seconda giornata serie A

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ATALANTA - PALERMO 1-0 34' Denis

COMMENTO:
Campo pesante in quel di Bergamo, dove l'Atalanta ospita un Palermo reduce dalla vittoria contro l'Inter.  Al 65' De Marco decide di porre fine al match, visto l'incessante diluvio che ha reso il campo totalmente impraticabile, ma dopo una trentina di minuti la partita riprende.
Moduli praticamente speculari, con entrambe le squadre disposte con il 4-4-2, anche se i padroni di casa schierano Maxi Moralez leggermente dietro Denis, pronto a sfruttare le sue sponde e i suoi tocchi per poi lanciarsi in profondità.
L'Atalanta è ben messa in campo, molto aggressiva, veloce nel ripartire, e con un centrocampo formato da giocatori dalla buona tecnica. Sulle fasce Bonaventura e Schelotto fanno un ottimo lavoro sia in fase offensiva che in fase di difesa, dando una mano ai 2 terzini, mentre Maxi Moralez svaria su tutta la trequarti dando spesso la superiorità numerica sulle fasce, che crea grossi problemi ai 2 esterni bassi del Palermo.
I rosanero paiono abbastanza svogliati, la brutta copia della squadra vista una settimana fa, e disputano un primo tempo senza mordente, in cui Ilicic tranne un paio di lampi sembra che giochi controvoglia, i due centrali di centrocampo faticano a costruire gioco e le 2 punte hanno pochissimi palloni buoni.
Nella ripresa si nota una certa voglia in più, qualche trama migliore, ma è anche merito di Zahavi, che negli ultimi minuti del primo tempo entra al posto dell'infortunato Alvarez, e da sicuramente più vivacità e qualità sulla trequarti.
Il campo sicuramente non da una mano ai giocatori tecnici, e rende difficile costruire trame credibili, ma nel complesso il risultato è giusto, con un Palermo praticamente mai pericoloso e con le idee decisamente appannate.

sabato 17 settembre 2011

Le pagelle e il commento di Inter - Roma 0-0, seconda giornata serie A

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INTER - ROMA 0-0

COMMENTO: 
Finisce a reti bianche l'anticipo serale fra Inter e Roma, in un match che comunque offre parecchie emozioni, anche se dal punto di vista del gioco lascia a desiderare, quasi che le due squadre siano scese in campo con la paura di perdere.
Luis Enrique stravolge la squadra, inserendo Perrotta e Taddei come esterni difensivi, Pizarro a centrocampo e Borini nel tridente offensivo. A dire il vero la difesa giallorossa si schiera spesso a 3 (soprattutto nella prima frazione), con De Rossi a scalare sulla linea di Burdisso e Kjaer, e i due esterni sulla linea dei centrocampisti. Modulo sicuramente intrigante, ma forse privo degli elementi adatti a farlo. Sicuramente positiva la mentalità che cerca di portare lo spagnolo, che è quella di andare a San Siro a fare la partita, ma c'è assolutamente bisogno di maggior movimento, di tagli e sovrapposizioni continue, che si sono viste decisamente poco.
Nerazzurri che ritornano alla difesa 3, con Snejder a fare gioco in mezzo al campo e davanti il duo Milito-Forlan. Gasperini visti i problemi contro il Palermo decide di evitare il pressing alto dei centrocampisti centrali, che ha creato tantissime difficoltà in fase di filtro e di tenere quindi la difesa più protetta, anche se in fase offensiva sono decisamente mancati i loro inserimenti.
Il ritmo come prevedibile non è molto alto, soprattutto nella prima frazione, con la Roma che attua un discreto pressing, soprattutto ben organizzato, e un Inter che fa una gran fatica a creare gioco. I giallorossi cercano sempre di costruire con una fitta rete di passaggi, di non buttare mai  via il pallone (infatti il possesso sarà nettamente di marca romanista), ma sono troppo lenti e prevedibili per creare pericoli.