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Articolo di Renè S.
Si è da poco concluso il campionato di calcio ed è già tempo di programmare la prossima stagione. Questo assioma è valido per tutte le squadre, ma a maggior ragione lo è per il Napoli, che ha centrato un’inattesa qualificazione diretta ai gironi di Champions League, con un esaltante terzo posto. Per evitare tracolli nella prossima stagione, la squadra partenopea deve rinforzare il proprio organico e renderlo adeguato alla doppia competizione. Già quest’anno il Napoli ha giocato in Europa League, ma Mazzarri si è permesso di ruotare qualche volta i propri uomini per tenere freschi i titolari (un lusso che non potrà concedersi con la Champions) e comunque il crollo finale è stato allarmante, mostrando di aver bisogno di ulteriore fiato e qualità in mezzo al campo.
Sembra probabile che nonostante gli screzi con la società, alla fine Mazzarri rimanga. Questo permette di tracciare meglio il profilo del futuro Napoli, dal momento che il modulo è conosciuto, così come la tipologia di giocatori richiesti dall’allenatore livornese. Ovviamente con un altro allenatore servirebbero considerazioni diverse.
La prima richiesta di Mazzarri è stata quella di avere due formazioni complete ed intercambiabili, composte da circa 17-18 “titolarissimi” (quest’anno erano 13-14) e 4-5 giovani, che inevitabilmente giocheranno molto meno. Servono sostanzialmente due uomini per ruolo. La società in questi anni ha puntato spesso sui giovani, mentre Mazzarri vorrebbe dei veterani. Per la Champions sembra che anche la proprietà sia intenzionata a prendere giocatori esperti per i ruoli cardine e con questo in mente andiamo a valutare reparto per reparto cosa potrà accadere.
Portieri
De Sanctis rimarrà e sarà naturalmente il titolare dopo l’ottima stagione disputata. Iezzo e Gianello sono in scadenza e non verranno rinnovati. Pare sia fatta per l’arrivo di Tommaso Berni dalla Lazio a parametro zero, ma il Napoli guarda anche all’erede del suo numero 1 e per questo ha messo gli occhi su Rafael, portiere 21enne del Santos, che però ha il difetto di essere extracomunitario. Altri nomi includono Nicola Leali (’93) del Brescia, che verrebbe acquistato e lasciato in prestito a maturare in Serie B, o anche Thibaut Courtois (’92), altissimo titolare del Genk campione del Belgio. Leali è il nome più probabile, mentre a fare il terzo nella prossima stagione sarà presumibilmente un veterano a fine carriera (come Gianello quest’anno) o il polacco Adrian Lis (’92), arrivato a parametro zero dal Warta Poznan: il giovane ha sostenuto un periodo di prova nelle ultime settimane ed ora la società deve decidere se confermarlo.
Difensori
Partiranno quasi certamente Santacroce, Cribari e Rinaudo. Il primo non è riuscito a convincere Mazzarri e dopo due anni sostanzialmente sprecati fra infortuni ed incostanza verrà probabilmente ceduto ad una squadra in lotta per la salvezza. Gli altri due, negli ultimi due anni, hanno fatto le riserve di Cannavaro come perno centrale (e sulle palle alte) della difesa, ma hanno giocato poco e malino, oltre ad essere in scadenza o al rientro da un prestito (Rinaudo dalla Juventus). Gianluca Grava ha rinnovato e resterà, ma farà il “settimo uomo” difensivo, ossia non rientrerà fra i 6 giocatori che comporranno le 2 linee da 3 difensori delle due ipotetiche squadre volute da Mazzarri. Sarà utile comunque negli allenamenti ed in caso di infortuni e squalifiche.
Le due linee da 3 al momento sarebbero le seguenti:
X – Cannavaro – Victor Ruiz
Campagnaro – F. Fernandez – Aronica
La difesa titolare vede una X sul centro-destra difensivo, con Cannavaro centrale e Victor Ruiz a sinistra. Mazzarri ha preferito il suo fedelissimo Aronica a Ruiz nel campionato scorso, ma il confronto sul campo è stato ad evidente vantaggio dello spagnolo ed alla lunga anche il mister livornese dovrà accettare che il giovane sia superiore in tutto al palermitano. Cannavaro va benissimo come leader difensivo, mentre sul centro-destra aiuterebbe avere un difensore più concentrato del comunque bravo Campagnaro. L’identikit sarebbe quella di un uomo d’esperienza internazionale (per accontentare Mazzarri), con discreti piedi per rilanciare l’azione ma anche piuttosto veloce. Federico Fernandez è un argentino classe ’89, alto, che inizialmente verrà probabilmente usato come riserva di Cannavaro da centrale dei 3 difensori, ma nel lungo termine potrebbe anche tranquillamente essere il marcatore di destra. Visto il trattamento riservato a Victor Ruiz, difficile che Mazzarri si fidi di lui da subito, anche se l’esperienza non gli manca, essendo cresciuto con l’Estudiantes ed avendo vinto un campionato ed una coppa Libertadores (ha anche fatto parte della rosa per il mondiale per club, ma non ha giocato) ed avendo anche debuttato in nazionale maggiore. Più probabile che la società punti proprio su questo ruolo per accontentare il suo allenatore.
Andiamo dunque a vedere alcuni possibili sospetti, scremando invece dei nomi interessanti: iniziamo subito eliminando alcuni dei giovani che sono stati seguiti in inverno, fra cui l’adorato (da Mazzarri) Britos, Erik Pieters (’88) del PSV, Ignacio Fideleff (’89) del Newell’s Old Boys e Mamadou Sakho (’90) del PSG. Sono tutti difensori mancini ed ormai per quel ruolo è stato preso Ruiz (inoltre il prezzo di Sakho nel frattempo è lievitato a dismisura). Rimane possibile Leonel Galeano (’91) dell’Independiente, ma solo nel caso in cui venga ceduto un altro difensore, perché verrebbe considerato probabilmente troppo inesperto per fare il titolare. Lo stesso vale per Kyriakos Papadopoulos (’92), greco dello Schalke ’04. Ma passiamo a speculare secondo le preferenze di Walter Mazzarri.
Il primo nome che viene in mente è quello di Tomas Hubschman, difensore ceco dello Shakhtar, abbastanza veloce, in grado giocare anche davanti alla difesa, un giocatore che non è più un titolare indiscusso nella squadra ucraina. E’ un classe ’81, è in scadenza, quindi arriverebbe a parametro zero ed ha esperienza a tutti i livelli. Concentrandosi sui giocatori in scadenza, ci sono da segnalare anche Martin Demichelis (’80) del Malaga, Matias Silvestre (’84) del Catania (ma non ha molta esperienza a sua volta), Mikael Antonsson (’81) del Copenhagen e Mauro Cetto (’82) del Tolosa. Un possibile sogno sarebbe Toby Alderweireld (’89), belga dell’Ajax molto giovane ma con esperienza in Champions League ed in nazionale. Alla fine comunque più probabile che ci si orienti su un acquisto che non scontenti nessuno, fra la società (che vuole giovani) e l’allenatore, anche a costo di spendere qualche soldi. Ci si potrebbe orientare su Adil Rami (’85) del Lille, oppure ci si potrebbe affidare a qualche prodotto conosciuto del campionato italiano. Alcuni nomi: Alessandro Gamberini, Gabriel Paletta, Cristian Zapata, Michele Canini ed il retrocesso Daniele Gastaldello. C’è davvero l’imbarazzo della scelta.
Le 3 riserve sembrano già adeguate alla rotazione coi titolari e d’altra parte bisogna ricordarsi che con Campagnaro-Cannavaro-Aronica Mazzarri sia riuscito a costruire la seconda miglior difesa del campionato, quindi difensivamente per lui è più importante prendere giocatori di sistema che forti, e con questo schieramento ci sarebbero miglioramenti ovunque, dai 2 titolari accanto a Cannavaro fino all’intera panchina (che è sostanzialmente la difesa titolare dell’anno scorso sui lati, con Fernandez invece di Cribari al centro). Grava sarà il settimo uomo come detto ed in Primavera scalpita il promettente Andrea Petta, arrivato dal Siracusa.
Centrocampisti centrali
Ne servono quattro, mentre questa stagione è stata disputata con 3 nomi sostanzialmente. Partirà l’inutilizzato Blasi e lo stesso accadrà a Maiello in prestito ed a Cigarini, se il Siviglia non dovesse confermarlo. Pazienza è in scadenza di contratto e probabilmente andrà altrove a monetizzare l’ottima stagione disputata. Rimangono Yebda e Gargano. Ci sono dubbi su quest’ultimo, il cui ruolo sarà ridimensionato nel caso in cui rimanga. Ci sono richieste dalla Spagna ed ha il 50% di possibilità di restare, mentre l’algerino sarà confermato quasi certamente. Devono arrivare dunque 2 uomini, o addirittura 3 in caso di cessione di Gargano. A Mazzarri piacciono atleti con grande senso tattico e corsa e non certamente registi come Cigarini, quindi servirà valutare uomini con fiato prima che tecnica e visione del gioco. Anche qui tantissimi nomi gravitano attorno al Napoli. In genere si tratta di muscolari centrocampisti di colore come Joel Matip (’91) dello Schalke 04, Blaise Matuidi (’87) del St. Etienne, Rio Mavuba (’84) del Lille, Stephane Mbia (’86) dell’Olympique Marsiglia, Yann M’Vila (’90) del Rennes e Dominique Kivuvu (’87) del Cluj. M’Vila potrebbe costare troppo, ma gli altri sembrano tutti alla portata. Naturalmente ci sono anche tante altre scelte, come Axel Witsel (’89, nella foto) dello Standard Liegi, Lucas Biglia (’86) dell’Anderlecht, Demy De Zeeuw (’83) dell’Ajax ed i gemelli Bender (’89), Lars del Bayer Leverkusen e Sven (più forte) del Borussia Dortmund, o il sempre citato argentino Claudio Yacob (’87) del Racing Avellaneda. Il Napoli potrebbe pescare anche in Italia con Giuseppe Rizzo (’91) della Reggina, o coi neo-retrocessi Palombo e Poli della Sampdoria. Tutti questi nomi sono stati accostati ai partenopei e sembrano tutti adeguati. Prendere Witsel, Palombo e Rizzo, assieme al confermato Yebda, darebbe automaticamente esperienza e gioventù alla squadra, migliorando un reparto che ha fatto bene anche solo poggiando su Gargano e Pazienza.
Detto tutto questo, l’elefante nella stanza è Gokhan Inler, il turco-svizzero dell’Udinese. Il Napoli flirta con lui da tempo ormai immemore, ma Pozzo continua a volere valanghe di soldi. Inler è forte (così come il suo compagno di reparto Asamoah) ma Bigon ha dimostrato con l’affare Maxi Lopez/Cavani di non farsi prendere per il collo. Ad un prezzo congruo l’affare si farà, ma altrimenti le tantissime alternative sono già pronte e chissà quante altre possono spuntare da un momento all’altro in un ruolo, quello del centrocampista dinamico e muscolare, che sembra avere un quantitativo infinito di atleti di talento. Un giocatore che tenderei ad escludere è Borja Valero del Villarreal. Anche lui è stato indicato come interessante per il Napoli, ma Mazzarri non mette giocatori con quel passo e quella tecnica a fare i centrali di centrocampo. Valero potrebbe tornare utile più in avanti sul terreno di gioco, ma non in questo ruolo.
Centrocampisti esterni
Quest’anno il Napoli ha giocato con Maggio e Dossena titolari e Zuniga primo cambio di entrambi, con Vitale quarto uomo. I primi 3 a meno di offerte irrinunciabili dovrebbero essere confermati, ma ci si aspetta un altro in grado di dare una mano soprattutto a sinistra dal momento che Vitale potrebbe partire (o essere inadeguato per certi palcoscenici). Si è parlato di Criscito ma è difficile che Dossena venga accantonato in panchina. Più probabile che si cerchi di arrivare a Modesto, pupillo di Mazzarri da sempre o ad un giovane che accetti di giocare poco, come Konstantin Rausch (’90) dell’Hannover, Lukas Schmitz (’88) dello Schalke 04 o Nico Schulz (’93) dell’Hertha Berlino. A destra c’è anche il giovane Lautaro Fernandez (’92), esterno con passaporto italiano arrivato dal Tigre. Integrerà la Primavera ma potrebbe vedere il campo in qualche partita di secondo piano anche in prima squadra. Da non escludere il tentativo con possibili panchinari come Gaetano Berardi o Marco Zambelli. Tantissime opzioni nel caso in cui si voglia upgradare Dossena, a partire dal terzino del Tolosa Franck Tabanou (’89), ma si entra in un campo ipotetico esagerato al momento.
Attaccanti
Il Napoli davanti usa 2 mezze punte ed un centravanti in grado di fare tanto movimento. I titolari dovrebbero rimanere gli stessi, ma quest’anno, al contrario dello scorso, dovrebbero esserci delle alternative concrete. L’anno scorso c’erano Sosa e Dumitru, uno inutile e l’altro acerbo. Sosa se ne andrà perché Mazzarri non lo vede per niente, mentre Dumitru sarà probabilmente prestato (ammesso che venga riscattato) così come i rientranti Ciano ed Insigne che hanno fatto molto bene in Lega Pro (specie Insigne) e sono richiestissimi dalla Nocerina per il prossimo campionato di B. Lucarelli è in scadenza contrattuale e partirà a sua volta, mentre rimarrà Mascara a fare il sesto uomo diligente, preferito all’altro rientrante Hoffer che ha estimatori in Germania, ed a Quagliarella che con le sue recenti parole al veleno per la società ha bruciato l’ultimo ponte, ammesso che fosse ancora in piedi. E’ confermato da più parti l’acquisto di Tim Matavz, 22enne corazziere sloveno con ottimo senso del gol (16 reti in 29 presenze in Eredivisie col Groningen), che farà da riserva alla prima punta. Serve dunque un’altra mezza punta, ma attenzione: Matavz sarà realisticamente il primo cambio di tutti e 3 davanti e se dovesse mancare uno fra Hamsik e Lavezzi, probabilmente lo sloveno verrà schierato come prima punta con arretramento di Cavani, il quale è chiaramente in grado di fare il ruolo dell’attaccante esterno (come a Palermo ed in nazionale). Serve dunque una mezza punta più forte di Mascara ma non necessariamente uno fortissimo, perché il primo cambio sarà appunto Matavz. In questo ruolo dunque potremmo vedere un giovane di belle speranze, essendo l’attacco ben fornito. Inutile sognare i vari Hazard, Pastore o Sanchez, distanti dalle tasche, dalle possibilità e dagli interessi della società (almeno con Mazzarri e con questo modulo, a meno che non parta uno dei 3 titolari). Questo è un ruolo per cui in genere si va in Sudamerica, senza pensare comunque ai Neymar di turno. Il River Plate ha una collezione impressionante da questo punto di vista e si va da Erik Lamela (’92) forse un po’ sopravvalutato, al forte Manuel Lanzini (’93), o al più “esperto” Diego Buonanotte (’88), giocatori che comunque probabilmente non si accontenterebbero di fare panchina in pianta stabile a dispetto dell’età. Altri nomi in serie, sempre dall’Argentina: Matias Defederico (’89) dell’Independiente, Gabriel Hauche (’86) del Racing Avellaneda, Pablo Mouche (’87) e Sergio Araujo (’92) del Boca Juniors. Da escludere probabilmente Rogelio Funes Mori (’90) del River Plate, Denis Stracqualursi (‘87) del Tigre e Lucas Viatri (’87) del Boca, che sono vere prime punte ed andrebbero in conflitto con Cavani e Matavz. In Brasile vale la pena di citare Dentinho (’89), agile punta esterna da sviluppare, ma ci sono tanti giocatori di livello. Limitandosi all’Europa, il Napoli deve decidere se vuole un giocatore da ruotare coi titolari o un comprimario come Mascara. In quest’ultimo caso è facile puntare su un Alejandro Gomez o addirittura un veterano. Se si vuole qualcuno di più forte bisogna però puntare più in alto. Gaston Ramirez del Bologna è ancora immaturo, ma è forte, mentre all’estero si passa da Mario Gotze (’92) del Borussia Dortmund ad Alan Dzagoev (’90) del CSKA, giocatori che pretenderebbero un posto da titolare o quasi, mentre forse il più simile a Hamsik ed un mio preferito è il danese dell’Ajax, Christian Eriksen (’92), in grado di fare il centrocampista puro o il trequartista. Tra l'altro è notizia delle ultime ore il rinnovo di Cavani fino al 2016, con contratto di 2,5 milioni all'anno e una clausola rescissoria intorno ai 50 milioni; sicuramente un rinnovo importante per la formazione partenopea.
Chiunque voglia prendere il Napoli, ha l’imbarazzo della scelta. Alla fine dei conti con 3-4 ritocchi sarà pronto per disputare la Champions League ed un campionato di livello, anche se realisticamente il terzo posto sarà irripetibile nella prossima stagione, con l’aumento degli impegni. Nel medio e nel lungo termine però la società, con pochi ma significativi ritocchi ogni anno, può puntare a migliorare grazie alla sua politica dei giovani di prospettiva e grazie ad un progetto concreto che permette di effettuare innesti graduali senza sconvolgere l’ossatura della squadra ed inserire giovani che continuano il loro sviluppo. Nonostante gli impegni maggiori, non sembra un’impresa dal punto di vista economico fare il mercato del Napoli. Ci sono tanti giocatori forti e con una trentina di milioni (in arrivo dalla Champions) il mercato dovrebbe produrre una rosa con due giocatori di qualità per ogni ruolo. E’ presto per capire come si orienterà Bigon e bisogna anche attendere la conferma ufficiale di Mazzarri, ma si può essere ottimisti.
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