giovedì 4 agosto 2011

Usato sicuro: cosa offre il calciomercato a pochi spiccioli...

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Articolo di  Marco Toini

Timo Hildebrand: 32 anni, quattro anni fa vinceva la Bundesliga con lo Stoccarda, ed era nel giro della nazionale. Poi una sola stagione nel Valencia dove non ha mai convinto, il ritorno in Germania con l'Hoffenheim, e l'ultima stagione l'ha fatta da terzo portiere nello Sporting Lisbona. Al momento è in prova al Manchester City
David Odonkor: 27 anni, Altro tedesco (con padre ghanese), anche lui era nel giro della nazionale almeno fino a 3 anni fa. Da quando è andato al Betis è stato perseguitato da gravi problemi al ginocchio destro, giocando pochissimo, nell'ultima stagione non ha mai visto il campo. Odonkor è ancora relativamente giovane, ma credo che difficilmente tornerà a grandi livelli. È attualmente in prova con i Rangers di Glasgow.

Stipe Pletikosa: 32 anni, portiere molto quotato fino a qualche anno fa, non gioca però con continuità dal 2008, tanto che ha perso il posto da titolare in nazionale. Mi pare sia prova con il Celtic.
John Carew: 32 anni, grande esperienza, ha giocato in Norvegia, Spagna, Italia, Turchia, Francia, Italia, 77 presenze nelle coppe europee, e ha vestito per 88 volte la maglia della nazionale norvegese. Nell’ultima stagione ha avuto più di qualche problema alla schiena.
Harry Kewell: 33 anni. Nelle ultime tre stagioni al Galatasaray, quando è stato risparmiato dai soliti problemi fisici, ha messo in mostra il solito talento. Pare voglia tornare in Australia.
Boudewijn "Bolo" Zenden: 35 anni, ala. Altro giocatore dotato di grande esperienza. Negli ultimi 3-4 anni, con lo spunto che in parte è venuto meno, si è reso utile soprattutto entrando a partita in corso.
Sol Campbell: 37 anni, al Newcastle da quanto sono riuscito a vedere, è apparso in evidente sovrappeso, e gli anni si sentivano tutti. Probabilmente farebbe meglio a ritirarsi.
Giles Barnes: 23 anni, centrocampista offensivo. Aveva solo 18 anni quando nel Derby County in Championship, metteva in mostra grandi doti sia tecniche sia fisiche. Purtroppo da allora non è più riuscito a esprimersi a certi livelli, tanti, troppi infortuni, con sole 34 partite ufficiali disputate nelle ultime tre stagioni.

Raul Tamudo: Quasi 34 anni e 136 gol nella Liga, ma anche qui gli anni si sentono tutti, e probabilmente gli converrebbe scendere di categoria, soprattutto se vuole fare il titolare.
Oleguer Presas: 31 anni, difensore. A 26 anni vinceva Liga e Champions League giocando da titolare nel Barça. Dopo una stagione 2007/08 condizionata dagli infortuni, arriva il passaggio all’Ajax, dove ha visto il campo solo nella prima stagione, negli ultimi due campionati ha infatti giocato solo 9 partite.
Carlos Diogo: 28 anni, terzino destro. Uruguyano, dotato di grandi doti fisiche, a 22 anni sbarca in Europa portato dal Real Madrid. Con i Blancos il giocatore non riesce a imporsi, e lascia Madrid dopo una sola stagione, con l’arrivo di Capello che da il via libera alla sua cessione al Saragozza. Nella squadra aragonese, Diogo trova lo spazio di cui aveva bisogno, risultando importante in fase di spinta, grazie alle sue qualità atletiche. Il 7 maggio 2008 arriva però il grave infortunio, Diogo riporta la rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio destro, rientrerà in campo soltanto nel dicembre del 2009. Da allora non ha più avuto problemi fisici, anche se ha fatto grande fatica a ritrovare la migliore condizione.
Peter Luccin: 32 anni, centrocampista. Ex grande promessa del calcio francese, esordì in Ligue 1 a 17 anni con il Cannes. In carriera ha vestito le maglie di squadre di buon livello, quali Bordeaux, Marsiglia, PSG, Celta Vigo, Atletico Madrid, prima di finire al Real Saragozza. Nel maggio del 2009 ha avuto un grave infortunio a un ginocchio, e non gioca da allora.
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Owen Hargreaves: 30 anni, centrocampista. 42 presenze nella nazionale inglese. Ferguson nell’estate del 2007 spese 26 milioni per portarlo a Manchester. Dopo una prima buona stagione, nelle tre successive ha giocato appena 5 partite ufficiali, complici i gravissimi infortuni di cui è stato vittima. In cerca di squadra, ha aperto un canale su youtube dove mostra i suoi allenamenti in solitaria alla ricerca di un recupero della migliore condizione.
Walter Pandiani: 35 anni, centravanti. El Rifle, non un campione ma è uno che i suoi gol gli ha sempre fatti. Qualche infortunio muscolare di troppo nelle ultime stagioni.
Robert Pires: 38 anni a ottobre, Ala. Ha giocato gli ultimi 7 mesi nell’Aston Villa, non trovando molto spazio, pare voglia continuare.
Pascal Chimbonda: 32 anni, esterno basso. Fino a 3-4 anni fa pareva essere richiestissimo, da allora non ha più giocato con continuità.
Vicente: 30 anni. Ala sinistra di grande talento, ha avuto una carriera condizionata da troppi infortuni. 243 presenze e 36 gol nella Liga, 67 presenze e 6 gol nelle coppe europee, 38 volte ha vestito la maglia della nazionale spagnola realizzando 3 gol, ma l’ultima presenza risale al novembre del 2005.
Asier del Horno: 30 anni. Compagno di Vicente nel Valencia, la sua carriera si è di fatto fermata proprio sul più bello. Ha 24 anni quando nel 2005, Mourinho lo porta al Chelsea, che per garantirsi il terzino sinistro della nazionale spagnola, versa 12 milioni di € nelle casse dell’Athletic Bilbao. In Inghilterra dura una sola stagione, con il Chelsea che acquista Ashley Cole dall’Arsenal, e rivende del Horno al Valencia per 11 milioni di €. Da allora è stato un susseguirsi di infortuni più o meno gravi, e pare che la vita fuori dal campo, non sia proprio da professionista. Nel Valencia non ha quasi mai giocato, finendo in prestito prima all’Athletic Bilbao, poi al Valladolid, e nell’ultima stagione al Levante. P.s. Ha appena firmato con il Levante.
Javier Portillo: 29 anni. Massimo goleador nella storia della cantera del Real Madrid. Da professionista non si è però mai ripetuto, era anche partito bene (14 gol in 24 partite con il Real, nella stagione 2002/03) ma poi non ha praticamente più lasciato tracce del suo passaggio. Nell’ultima stagione era la riserva di Trezeguet nell’Hercules. P.s. Ha appena firmato con il Las Palmas.
Fredrik Ljungberg: 34 anni. Nei suoi anni migliori è stato un giocatore molto importante per l’Arsenal e per la nazionale svedese. Non è più il giocatore di una volta, e pare aver perso anche gli stimoli. Dopo due stagioni non esaltanti nella MLS, neanche il ritorno in Europa nel Celtic (7 presenze, 1 da titolare) è stato degno di nota.
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Andreas Hinkel: 29 anni, terzino destro. 21 presenze in nazionale. Nei primi due anni in Scozia aveva fatto bene, tanto da tornare in nazionale dopo tre anni di assenza. Nell’ultima stagione non è mai sceso in campo, per via di un grave infortunio a un ginocchio.
Raul Bravo: 30 anni, difensore. Per me è sempre stato inguardabile. A 22 anni giocava titolare nel Real Madrid e nella nazionale spagnola, poi fortunatamente si sono accorti che era scarso.
Negli ultimi quattro anni, esclusi cinque mesi passati in prestito al Numancia, ha giocato in Grecia con l’ Olympiacos, dove, però, ha trovato spazio solo nella stagione 2009/10.
Lucas Neill: 33 anni, difensore. Capitano della nazionale australiana, qualche anno fa era stato accostato perfino al Milan. Può giocare esterno e centrale. Più di 270 partite giocatore in Premier League, male nelle ultime due stagioni al Galatasaray. Potrebbe tornare in Inghilterrà.
Mikael Forssell: 30 anni, centravanti. Secondo me era veramente bravo, peccato che i problemi alle ginocchia ne abbiano condizionato la carriera. 12 le partite giocate nell’ultima stagione in Germania.
Daniel Jensen: 32 anni, centrocampista centrale. Nazionale danese, altro giocatore di grande esperienza, nelle ultime stagioni è apparso in netto callo, anche per qualche problema a un ginocchio.

Gerald Asamoah: Prossimo ai 33 anni, attaccante esterno. 43 presenze con la nazionale tedesca, due mondiali disputati (2002 e 2006) anche se da comprimario. Dopo dieci allo Schalke, l’ultima stagione l’ha disputata con la maglia del St. Pauli. La fisicità era/è la sua dote migliore.

Ludovic Giuly: 35 anni, attaccante esterno. Nel nuovo PSG, che punta sui giovani non c’era più spazio per lui. Ancora integro fisicamente, viste le 45 partite giocate nell’ultima stagione. Attualmente si sta allenando con il Monaco, dove a fargli compagnia c'è anche David Trezeguet.

Haruna Babangida: 29 anni, ala. Fratello del più ben noto Tijani, a 15-16 anni sembrava un fenomeno, tanto che quando giocava nelle giovanili del Barça (debutto nel Barcelona B a 15 anni) si parlava di una sua naturalizzazione per un futuro impiego nella nazionale spagnola. Non ha mantenuto le promesse, non ha mai giocato una partita ufficiale con la maglia del Barça, e in questi anni ha girato per l’Europa (Ucraina, Grecia, Cipro, Russia, Germania, Olanda) senza lasciare tracce del suo passaggio.

David Trezeguet: 34 anni, attaccante. Negli ultimi 15 anni è stato uno degli attaccanti più prolifici d'Europa, dotato di caratteristiche che lo rendono probabilmente unico. 171 gol ufficiali con la maglia della Juventus, 34 gol in 71 presenze con la nazionale francese. Nell'ultima stagione, 31 presenze e 12 gol con la maglia dell’Hércules di Alicante. Potrebbe tornare utile a chi cerca un centravanti di esperienza, ovviamente non come prima scelta. Come detto, si sta allenando con il Monaco per mantenere una buona forma fiscia.
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Mateja Kezman: 32 anni, centravanti. Sembrava destinato a diventare uno degli attaccanti più forti d’Europa. I 28 gol in 38 partite con la maglia del Partizan Belgrado, convinsero i dirigenti del PSV Eindhoven a spendere ben 14 milioni di € per portarlo in Olanda nell’estate del 2000, ancora oggi è l’acquisto più costoso nella storia del PSV. Sono soldi comunque ben spesi: Kezman in Olanda si dimostra bomber di razza, e in quattro stagioni realizza 129 gol in 176 partite ufficiali.
Nell’estate del 2004, il passaggio al Chelsea allenato da Mourinho, dovrebbe segnare la svolta nella sua carriera, in realtà, per lui sarà l’inizio di un declino anticipato. A Londra non riesce ad ambientarsi, e dopo una sola stagione saràceduto all’Atletico Madrid. Anche in Spagna, però, il giocatore fatica a imporsi e cambia nuovamente squadra firmando per i turchi del Fenerbahçe. In Turchia rimane due stagioni, 30 gol in 69 partite, sono i numeri che convincono il PSG a investire quasi 4 milioni di € per portarlo a Parigi.
In Francia Kezman dimostra, tuttavia, come siano lontani i tempi del PSV, a nulla serve un prestito di 5 mesi allo Zenit di San Pietroburgo, e il PSG decide addirittura di mandarlo a giocare con la squadra riserve, nel campionato amatori francese.
Nel novembre del 2010, l’attaccante serbo rescinde il contratto che lo legava al PSG. Nel gennaio del 2011, Il South China FC, squadra di Hong Kong, annuncia l’arrivo di Kezman, che nei loro progetti avrebbe dovuto fare la differenza nella Champions League asiatica. Kezman, che ormai sembra aver perso ogni stimolo, realizza un solo gol in 5 partite, che porta si alla vittoria contro gli indiani del Kingfisher East Bengal FC, ma non serve ad evitare l’eliminazione del South China dalle fase a gironi. A 32 anni, pur essendo ancora integro fisicamente, Kezman sembra aver perso gli stimoli, difficile prevedere il suo futuro.

Njitap Geremi: 33 anni a dicembre, difensore-centrocampista. Calciatore poliedrico, capace di giocare terzino destro come anche centrocampista centrale, dotato di ottime doti fisiche e non male dal punto di vista balistico. Anche se non da titolare, per diverse stagioni ha trovato spazio in grandi squadre come valida alternativa, giocando tre anni nel Real Madrid, e quattro nel Chelsea.
Lasciata l’Inghilterra nel gennaio del 2010, ha giocato sei mesi in Turchia nel Ankaragücü, mentre nell’ultima stagione ha giocato per altri sei mesi in Grecia nel Larissa, prima di rescindere il contratto a gennaio. In tredici anni ha collezionato 112 presenze con la nazionale del Camerun, vincendo due edizioni consecutive della Coppa d’Africa, nel 2000 e nel 2002, oltre ad un oro olimpico con l’Under 23 a Sydney 2000.

Jan Vennegoor of Hesselink: 33 anni a novembre, attaccante. Centravanti dotato di grande forza fisica, molto bravo in acrobazia, ha una più che discreta esperienza internazionale, che si è costruito con la maglia del PSV e del Celtic Glasgow. Ha giocato un Europeo e un Mondiale con la nazionale olandese. Nell’ultima stagione ha realizzato 4 gol in 13 match ufficiali giocati con la maglia del Rapid Vienna.

Matthew Upson: 32 anni, centrale di difesa. Grande promessa ai tempi dell’Arsenal, pur restando un calciatore di proprietà dei Gunners per diversi anni (dal 1997 al gennaio del 2003), non è, però, mai riuscito a conquistarsi la fiducia di Arsène Wenger, anche per via di qualche grave infortunio.
Ricostruitasi una carriera nel Birmingham City, ma, soprattutto nel West Ham, dove è riuscito a farsi notare anche da Fabio Capello, ct della nazionale inglese, che l’ha portato ai Mondiali del 2010 in Sudafrica.
Nell’ultimo anno, Upson, è passato da un ottavo di finale di coppa del Mondo, da titolare con gol nella sconfitta per 4-1 contro la Germania, alla retrocessione del West Ham in Championship, e all’attuale situazione che lo vede senza contratto.

Mahamadou Diarra: 30 anni, mediano. Solo cinque anni fa era considerato uno dei giocatori più forti d'Europa nel suo ruolo, perfetto completamento di Essien (sostituito poi da Tiago) e Juninho Pernambucano nel centrocampo del Lione. Se il brasiliano era la mente, Diarra era il braccio armato, dotato di straordinaria forza fisica.
Fabio Capello, tornato sulla panchina del Real Madrid dieci anni dopo la vittoria della Liga nel 1997, si convince che Diarra è quello che serve al Real, e lo porta in Spagna per 26 milioni di €.
Soggetto a molte critiche, soprattutto da parte dei tifosi, anche perché nel campionato spagnolo, molto diverso da quello francese, le sue evidenti lacune tecniche vengono fuori chiaramente. Il maliano, che in quella stagione è il più grande investimento nella campagna acquisti del Real, riesce comunque a disputare una buona stagione, che vede il Real di Capello conquistare la Liga.
Con l’addio di Capello e l’arrivo di Bernd Schuster, gioca meno partite ma resta comunque titolare, e il Real vince nuovamente il campionato. Un infortunio subito con la nazionale nell’ottobre del 2008, e aggravatosi perché sottovalutato dai medici del Real, costringe Diarra a operarsi al ginocchio destro due mesi più tardi. Il centrocampista maliano torna in campo nel settembre del 2009, ma in realtà la sua carriera con il Real è finita dopo quell’infortunio al ginocchio. Non recuperando la migliore condizione, Diarra è messo da parte prima da Juande Ramos, poi da Pellegrini, e infine da Jose Mourinho. È proprio il tecnico portoghese nel gennaio scorso, ad approvare la cessione del maliano al Monaco in prestito fino a fine stagione. Trattasi però di prestito senza ritorno, con il Real che a fine stagione non rinnoverà il contratto in scadenza di Diarra.
Difficile prevedere quale sarà ora il futuro di Mahamadou Diarra.

Euzebiusz “Ebi” Smolarek: 30 anni, attaccante. Figlio d’arte, il padre Włodzimierz Smolarek, è stato un centrocampista della nazionale polacca, con la quale disputò due mondiali nel 1982 e nel 1986.
Nato in Polonia, ma cresciuto in Olanda, dove il padre ha giocato dal 1988 al 1996, Ebi Smolarek entra nel settore giovanile del Feyenoord a 12 anni. Nel marzo del 2002 un brutto infortunio blocca la sua ascesa, Smolarek rientrerà in campo solo quindici mesi più tardi.
Ripresosi completamente, passa al Borussia Dortmund nel gennaio del 2004, voluto fortemente da Bert van Marwijk, che già lo aveva allenato al Feyenoord, facendolo esordire in Eredivisie.
Nella stagione 2005/06, complice il grave infortunio del centravanti titolare Jan Koller, van Marwijk decide di schierare Smolarek come punta centrale nel suo 4-3-3, ottenendo discreti risultati, visti i 13 gol realizzati in 34 partite di campionato. Da allora la carriera di Ebi Smolarek vivrà però di una sorta di equivoco tattico: il polacco è una prima punta o un esterno?
A Dortmund, dopo l’arrivo del centravanti Svizzero Frei, e soprattutto con l’esonero di van Marwijk, non giocherà più da centravanti.
Ceduto al Racing Santander nell’estate del 2007, per 4,5 milioni di €, in Spagna continuerà ad alternare il ruolo di attaccante a quello di esterno. La storia si ripete anche con la nazionale polacca, dove l’olandese Beenhakker, ct. Dal 2006 al 2009, dopo un primo periodo da esterno d’attacco, lo schiera come prima punta.
Qualunque sia il suo ruolo, Smolarek è ormai un giocatore in netto calo di rendimemto, e dopo una breve parentesi in prestito agli inglesi del Bolton Wanderers, finisce in Grecia al Kavala. L’ultima stagione l’ha trascorsa in patria, dove con il Polonia Varsavia debutta nel campionato polacco a quasi trent’anni.
È di pochi giorni fa la notizia della rescissione anticipata del contratto che legava Smolarek al Polonia Varsavia, pare per motivi economici.

Altri disoccupati eccellenti: Maniche, Francisco Pavón, Ivica Dragutinovic, Fabio Liverani, Nicola Legrottaglie, Benjani Mwaruwari.

Articolo di  Marco Toini

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